10 giugno 2025

Milano, addio Wow Spazio Fumetto: così chiude il museo della nona arte

di

Dopo 14 anni, il museo dedicato ai fumetti chiude i battenti a causa di una concessione comunale non rinnovata per un debito sull’affitto accumulato negli anni. Ecco la storia che precede la chiusura e la nota tecnica del Comune di Milano

wow spazio fumetto chiude
WOW Spazio Fumetto

Domenica 15 giugno Wow Spazio Fumetto termina la sua attività. Una frase asciutta, che si legge sul sito del museo e traduce con compostezza istituzionale il dispiacere profondo di chi, da 14 anni, ha animato questo luogo diventato simbolo della cultura pop e della Nona Arte a Milano. È la Fondazione Franco Fossati ad annunciare la chiusura definitiva del Museo del Fumetto di viale Campania 12, con parole che non nascondono la delusione per la gestione da parte dell’amministrazione comunale. Una storia, quella di WOW, che si conclude tra accuse di burocrazia miope, bandi tardivi e traslochi economicamente insostenibili. Alla radice, un debito sull’affitto accumulato negli anni e arrivato a 180mila euro, che ha reso impossibile al Comune di Milano rinnovare la concessione degli spazi.

Inaugurato nell’aprile 2011, alla presenza delle autorità cittadine, WOW Spazio Fumetto era nato come un polo culturale unico in Italia: museo, archivio, biblioteca, spazio espositivo e luogo d’incontro per artisti, editori, appassionati e curiosi. Grazie al lavoro della Fondazione Franco Fossati, nata nel 1997 e intitolata al critico e giornalista che ha dedicato la vita alla divulgazione della cultura del fumetto, il museo si era affermato come punto di riferimento nazionale e internazionale. In un’ottica di dialogo tra le arti e i media, WOW ha ospitato mostre su Batman e Hugo Pratt, Peanuts e Corto Maltese, Moebius e Dragon Ball, senza mai perdere di vista l’anima divulgativa.

Ma nonostante l’apprezzamento del pubblico e il valore riconosciuto delle attività svolte, la Fondazione è stata costretta a chiudere i battenti, lasciando i locali entro la scadenza imposta dal Comune: il 15 giugno 2025. La motivazione? L’impossibilità economica di affrontare un trasloco solo per ritrovarsi, forse, a rientrare negli stessi spazi qualche mese dopo, in caso di vittoria al nuovo bando. «Non è possibile affrontare la spesa onerosa di un trasloco per lasciare i locali vuoti per poi rientrare dopo pochi mesi», si legge nel comunicato ufficiale. E ancora: «A fronte del diniego da parte del Comune di poter restare per pochi mesi, la Fondazione Franco Fossati non può che prendere atto delle decisioni burocratiche e lasciare libero uno spazio nel quale molto probabilmente non potrà più rientrare per mancanza di fondi».

Non sono bastati gli appelli, le 12mila firme raccolte, né le donazioni e il crowdfunding degli ultimi mesi. Né sono serviti i progetti già in cantiere – tra cui due grandi mostre – che avrebbero potuto rilanciare la sostenibilità del museo. «Abbiamo lottato contro i mulini a vento», ha dichiarato Luigi Bona, presidente della Fondazione. «Siamo stati definiti fumettari che vivono con la testa fra le nuvolette, ma così è troppo anche per dei supereroi».

«L’Amministrazione porta avanti da tempo scambi e interlocuzioni con la Fondazione Franco Fossati, che nel 2011 ha avuto l’affidamento in concessione (onerosa) dell’immobile di Viale Campania 12 per l’allestimento del WOW Spazio Fumetto – contratto già rinnovato nel 2019 e in scadenza il 31 marzo –, con l’obiettivo di trovare possibili soluzioni alla situazione di grave morosità in cui, purtroppo, la Fondazione si trova», spiegavano dal Comune in una nota diffusa alla stampa. «Tra queste, la possibilità di concedere una proroga di ulteriori due anni a fronte di una garanzia sul debito, che la Fondazione non è stata in grado di presentare».

Si smantella un ecosistema culturale. Il presidio del Giardino Oreste del Buono, i laboratori scolastici, l’accesso libero alla Biblioteca con oltre 9mila volumi, il bookshop specializzato, la caffetteria, gli eventi che coniugavano educazione e intrattenimento. Tutto questo rappresentava un modello virtuoso di spazio pubblico ibrido, tra museo e centro culturale partecipato, che ora si interrompe.

«Restiamo aperti a qualsiasi Comune o privato che voglia progettare seriamente con noi una possibile alternativa», ha aggiunto Bona, rilanciando un appello per una nuova casa. Intanto, il 15 giugno, dalle 15 alle 20, il museo aprirà le sue porte per l’ultima volta, per un saluto collettivo insieme a disegnatori, sceneggiatori e amici che ne hanno fatto parte.

E chissà se, come nei migliori fumetti, anche questo finale nasconde una vignetta dopo i titoli di coda. Ma per ora, «Non resta che salutarci con un SOB».

 

WOW Spazio Fumetto. La risposta del Comune di Milano

Milano, 13 giugno 2025. In merito alle recenti comunicazioni diffuse attraverso canali social e alcuni organi di stampa riguardanti le vicende dello Spazio WOW – Museo del Fumetto, l’Amministrazione comunale intende precisare quanto segue:

La Fondazione Fossati, nel 2011, ha partecipato a un bando di gara indetto dal Comune di Milano, che prevedeva il pagamento di un canone di concessione annuo di 29.210,49 euro oltre IVA (per un importo complessivo di 35.636,79 euro IVA inclusa), rivalutabile annualmente in conformità all’indice ISTAT. La Fondazione ha proposto al Comune la realizzazione del Museo del Fumetto nell’ambito di tale concessione.

Nel corso degli anni, l’Amministrazione e la cittadinanza hanno potuto apprezzare le iniziative culturali promosse da questa istituzione. Tuttavia, a distanza di 14 anni dall’inizio del rapporto contrattuale (comprensivi di 8 anni di vigenza contrattuale e 6 di rinnovo), si registra un debito accumulato per canoni non corrisposti, che ammonta – e continua ad ammontare – a oltre 160.000,00 euro, oltre ad altri tributi locali non versati.
Durante il periodo di vigenza del contratto, e più di un anno fa, il Comune – tramite la Direzione Cultura, l’Area Biblioteche e l’Avvocatura – aveva comunicato alla Fondazione Fossati le condizioni necessarie per l’ulteriore proroga della concessione, prevedendo un percorso di risanamento del debito attraverso strumenti quali la rateizzazione e la fideiussione. Tali soluzioni, tuttavia, non sono state adottate dal gestore dello Spazio WOW. La situazione di morosità ha, pertanto, impedito, nel rispetto delle normative vigenti, la possibilità di procedere alla proroga della concessione.

Le soluzioni proposte dall’Amministrazione per l’estinzione del debito, presentate oltre un anno fa, sono state avviate solo di recente, a contratto ormai scaduto, e prevedono la possibilità di partecipare al prossimo bando pubblico per la gestione dell’edificio di viale Campania, che sarà approvato entro il mese di giugno. L’ultima proposta consiste nel consentire alla Fondazione di permanere nell’immobile di viale Campania fino all’aggiudicazione del nuovo bando per l’individuazione del prossimo gestore dello spazio, a condizione che venga corrisposto il canone pattuito nel 2011, rivalutato ai sensi dell’indice ISTAT. Tale importo potrebbe essere coperto integralmente dagli introiti derivanti dall’affitto del bar. Se vincitrice del bando, la Fondazione potrà rimanere a gestire lo spazio e a tenere aperto il Museo.

Si segnala infatti che, nell’ambito del medesimo rapporto contrattuale, la Fondazione Fossati ha riscosso, dal settembre 2013 ad oggi, un canone mensile superiore a 4.000,00 euro dal gestore del bar-caffetteria annesso al Museo.
Per quanto concerne l’entità del canone, si ricorda che lo Spazio WOW occupa un edificio di oltre 1.178 metri quadrati in una zona non periferica della città. In linea con le politiche di agevolazione per soggetti che attuano progetti culturali, il Comune applica un abbattimento del canone di mercato pari al 70%, agevolazione che è stata riconosciuta anche al Museo del Fumetto.

Afferma l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi: «La vicenda che riguarda Wow Spazio Fumetto mi addolora molto. Alla Fondazione Fossati ho sempre riconosciuto un merito culturale, di competenza in materia e di grande passione. Dal giorno in cui hanno esplicitato le loro sofferenze economiche e le loro difficolta mi sono da subito attivato perché potessero intraprendere un dialogo diretto e serio con tutti gli uffici competenti con l’Avvocatura al fine di individuare condizioni e soluzioni che non avrebbero pregiudicato loro la partecipazione al bando di prossima uscita. Al tempo stesso mi sono assicurato che potessero legittimamente non abbandonare immediatamente i locali permanendo all’interno dell’immobile fino a nuova aggiudica. Chi conosce le norme e le leggi vigenti sa che ogni altra azione fuori da questo perimetro da parte mia sarebbe illegittima oltre che impossibile. Confido quindi nella migliore soluzione frutto del dialogo che si è intrapreso tra le parti e sono a disposizione – come loro sanno – della Fondazione per ogni possibile dialogo».

Articolo aggiornato in data 13/06/2025

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui