Categorie: Musei

Apre il nuovo Museo di Schengen, simbolo di un’Europa senza confini

di - 16 Giugno 2025

Un nuovo museo progettato dallo Studio Migliore+Servetto con Karmachina celebra il Trattato di Schengen, a 40 anni dalla firma dell’accordo che gettò le basi della libera circolazione europea. Il museo si trova nel piccolo comune lussemburghese che ha dato il nome al documento ed è stato inaugurato il 14 giugno alla presenza dei Granduchi di Lussemburgo e di numerose autorità europee.

Nella stessa occasione è stato presentato anche il rinnovato Battello Prinzessin Marie-Astrid Europa, dove nel 1985 fu sottoscritto l’accordo che avrebbe cambiato per sempre la geografia politica e simbolica del Continente. L’accordo infatti pose le basi per la libera circolazione delle persone all’interno di gran parte dell’Europa, istituendo quello che oggi è noto come lo Spazio Schengen. Attualmente, vi aderiscono 25 Paesi dell’Unione Europea e alcuni Stati associati, come Svizzera e Norvegia, rendendo Schengen uno dei simboli più concreti dell’integrazione europea.

Paolo Ranieri, Mara Servetto, Ico Migliore © MIGLIORE+SERVETTO, Ph. Andrea Martiradonna

«Questo progetto ci ha dato l’opportunità unica di lavorare su due luoghi espositivi non convenzionali, profondamente diversi ma fortemente connessi tra loro: un museo permanente e il battello itinerante. Ponendo in dialogo i due spazi, abbiamo sviluppato un museo contemporaneo concepito come organismo aperto, permeabile, e narrante, capace di attivare allo stesso tempo memoria, emozione e conoscenza», ha affermato Ico Migliore. «Schengen inoltre non è solo un luogo, è un concetto di civiltà: a quarant’anni dalla firma dell’Accordo, poter contribuire a raccontarne la storia è per noi motivo di orgoglio», ha continuato l’architetto che, nel 1997, insieme alla compagna Mara Servetto, fondò a Milano l’omonimo studio, conosciuto, tra l’altro, per i progetti di rinnovamento di importanti siti culturali internazionali, come il Museo di Storia Naturale e l’ADI Design Museum di Milano, il Museo Egizio di Torino, il Museo Chopin di Varsavia.

Museo di Schengen, Migliore+Servetto, 2025, Ph. Andrea Martiradonna

Dunque, il Museo di Schengen si struttura attorno al tema dei Borders, proponendo un percorso che supera le barriere, che siano architettoniche o culturali, attraverso un linguaggio multimediale, multisensoriale, dall’impostazione narrativo. Il progetto allestitivo combina rigore storico e coinvolgimento emotivo, guidando il visitatore attraverso un’esperienza immersiva sull’evoluzione del concetto di “confine” nella storia dell’umanità, con particolare attenzione alla costruzione dell’identità europea.

Museo di Schengen, Migliore+Servetto, 2025, Ph. Andrea Martiradonna

In una progressione lineare di testi e oggetti legati ai temi delle quattro sezioni principali, si incontrano 19 installazioni, ognuna diversa per contenuto, forma e multimedialità, nel fluire di un percorso circolare culminante nel nucleo centrale: il Cube.

Museo di Schengen, Migliore+Servetto, 2025, Ph. Andrea Martiradonna

«Abbiamo immaginato il museo come uno spazio fluido e dinamico, un percorso esperienziale che culmina nel Cube: un elemento immersivo e simbolico che rappresenta il superamento dei confini, in tutte le sue forme», ha spiegato Mara Servetto. Ricoperto da un pattern di bandiere europee, il cubo è uno spazio riflettente e pulsante, dove le testimonianze personali di chi ha attraversato i limiti geografici e umani della libertà di movimento si fanno racconto collettivo. Qui, come lungo tutto il percorso, il visitatore diventa protagonista, grazie a una card personale che attiva installazioni interattive e consente la personalizzazione della fruizione.

Museo di Schengen, Migliore+Servetto, 2025, Ph. Andrea Martiradonna

«La nostra attenzione si è focalizzata sul coinvolgimento del visitatore, vero protagonista del percorso espositivo», ha aggiunto Paolo Ranieri di Karmachina, studio di multimedia design con sede a Milano, nato nel 2013. «Grazie alla stratificazione di contenuti, il pubblico può interagire liberamente con le installazioni multimediali, esplorando l’evoluzione dei confini attraverso una linea del tempo interattiva, vestendo i panni di una studentessa desiderosa di entrare nell’area Schengen e lasciando un proprio contributo alla fine della visita».

Museo di Schengen, Migliore+Servetto, 2025, Ph. Andrea Martiradonna

Parallelamente al museo, è stato riallestito anche il Battello Prinzessin Marie-Astrid Europa, teatro della firma dell’accordo del 1985 e rinnovato come simbolo mobile e vivo di un’Europa in cammino. Migliore+Servetto e Karmachina lo hanno trasformato in una «Macchina narrativa itinerante». Al ponte superiore, il design rievoca l’atmosfera dell’epoca con eleganza sobria, mentre al ponte inferiore, spazi flessibili ospitano mostre temporanee, conferenze e installazioni.

Battello Prinzessin Marie-Astrid Europa, Migliore+Servetto, 2025, Ph. Andrea Martiradonna

In un momento storico in cui la mobilità delle persone è oggetto di tensione più che di apertura, l’auspicio è che i valori alla base di quell’accordo possano diventare pratica quotidiana, ben oltre le pareti del museo.

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